Anche quest’anno a Genova e a Milano il dott. Sergio Capurro terrà i corsi di Fleboterapia (TRAP).
Nei corsi è spiegata una nuova fisiopatologia della “malattia” varicosa da cui deriva un trattamento flebologico razionale non meccanicistico.
La TRAP (Three-dimensional Regenerative Ambulatory Phlebotherapy) tratta l’ipertensione emodinamica del circolo venoso degli arti inferiori con vene varicose e teleangectasie.
Per la TRAP i vasi dilatati rappresentano l’effetto della patologia e la valvola di sfogo dell’ipertensione emodinamica. L’ipertensione emodinamica è dovuta all’incontinenza valvolare delle vene perforanti. Quando i muscoli della gamba si contraggono e il sangue è spinto in direzione dell’atrio destro, una parte del sangue, attraverso le incontinenze valvolari, raggiunge il circolo venoso superficiale, dilatando vene e capillari. Poiché tutto il circolo venoso dell’arto è collegato, numerose incontinenze valvolari possono manifestarsi con una sola grande varice, che rappresenta la vena più dilatabile. Appare chiaro come sia non razionale asportare o chiudere le varici (valvole di sfogo) se non si è in grado di correggere l’incontinenza valvolare delle vene responsabili (vene perforanti), restringendo e rinforzando il lume di queste vene dilatate o dilatabili.
Come è stato dimostrato dagli studi anatomici autoptici la safena è innocente. Molti individui nascono senza le valvole nella safena e non sviluppano la malattia varicosa. (Da CRPUB.ORG sezione Phlebotherapy)